A pochi chilometri dal centro storico di Monte Porzio Catone, lungo la verdeggiante e alberata strada che sale verso Montecompatri, si trova un piccolo e panoramico ristorante, che vale una sosta e garantisce un’incantevole scoperta: l’Hosteria Amedeo.
Amedeo, intento ad assaggiare il vino dalla botte con il proverbiale bicchieretto, ci sorride dalla sua cornice appesa a un muro dell’accogliente sala del ristorante. Quando c’era lui qui, negli anni ’60, tutto era diverso. La sua era ‘na fraschetta dove si vendeva unicamente il vino alla mescita e agli avventori era concesso portarsi le vettovaglie, come nella migliore tradizione dei fagottari romani da sempre assidui frequentatori di fraschette e tinelli dei Castelli Romani.
L’evoluzione dell’attività familiare ci viene narrata da Stefania, la nipote di Amedeo. Sarà lei infatti, che nei primi anni ’80 con l’aiuto della mamma in cucina, attuerà la prima trasformazione: la fraschetta, aperta solo nei periodi estivi, diviene trattoria. Un menù semplice ma di tutto rispetto, nel pieno solco della tradizione culinaria dei Castelli Romani. Tradizione, che ancora oggi grazie all’ultimo passaggio generazionale con i figli di Stefania, viene esaltata e innovata, in un menù rivisitato nelle forme ma non di certo nelle sostanze.
Gli anni ‘90 vedono gradualmente prendere il timone della conduzione da Emanuele, giovane ed intraprendente direttore, contornato oggi da uno staff altrettanto giovane, fatto di cuochi, pasticceri e addetti alla sala. Un percorso, quello di Emanuele, votato al rispetto e alla valorizzazione del proprio territorio. Una carta dei vini esclusivamente laziale, nelle declinazioni dei Frascati, classici o biologici, e nei riflessi di rubino del Cesanese, vitigno che del Lazio oggi, e in epoche remote anche dei Castelli Romani, è uno dei rossi principe!
Materie prime selezionate con cura durante la spesa effettuata nei mercati rionali settimanali, con un’attenzione alla provenienza dei prodotti e alla genuinità degli ortaggi, veicolando in questo modo un messaggio ambientale, contrario allo spreco delle risorse. Il menù non può quindi che proporsi come stagionale, rinnovato ogni due mesi, quasi come in un ciclo di coltivazione orticola. Le carni, fornite da un macellaio locale, ormai collaboratore storico dell’hosteria, sono lo spunto per recuperare piatti antichi, come nell’utilizzo del quinto quarto, reinterpretato in chiave moderna o servito nelle sue varianti tradizionali, semplice bontà, finanche terapeutica, in chiave di recupero di odori, sapori e ricordi familiari.
Una gastronomia, quella dell’Hosteria Amedeo, che sposa appieno la volontà di promuovere il territorio tutto, nei suoi valori familiari, alimentari, e viticoli. Una qualità che si misura perfino nell’empatia di un sorriso, che qui avvolge tutto e tutti: i membri della famiglia Cristofari, il loro staff, e per contagiosa ospitalità, i loro clienti!